“Oggi vado in studio”,
“Scusa non posso uscire stasera, sono intento nello studio”
“Ho troppi pensieri nella testa non riesco a studiare”.
Lo studio, delle volte un luogo, altre volte un’attività dalle mille sfaccettature.
Si pensa che lo studio sia soltanto lettura, o nozioni, un’attività noiosa, ma può essere un errore: è qualcosa di molto più profondo.
Ecco che mi si manifesta davanti agli occhi l’antica parola studium, da cui deriva studio.
Mi ha sempre particolarmente affascinato l’etimologia della parola “studium”.
Studium: parola latina che deriva da studere «aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente».
Suggestioni musicali, pittoriche, filosofiche, esistenziali, contemplative.
In questa parola si nasconde un mondo fatto di idee, che includono sia la ragione (dedizione, metodo, ingegno, approfondimento) che la passione (intuizione, bellezza, piacere, suggestione).
A volte è anche un diritto.
Spesso guardo un quadro e ci trovo esattamente questo “studium”: materia e contemplazione, sguardo e lotta, forma e sostanza, dedizione e bellezza.
Ciao, torno in studio a “studiare”.
Stefano Foglia
Still: Francisco Goya “Maja desnuda”