La fantascienza che non ti aspetti: riflessiva, filosofica, onirica.
Un libro intrigante, cupo, misterioso, con delle sequenze che gelano il sangue nell’istante in cui le leggi.
Romanzo di fantascienza che supera i limiti del genere mostrando la capacità di insinuarsi nella mente del lettore e riportarlo continuamente a meditare sui suoi contenuti.
Si parte da un viaggio su un pianeta alieno e si finisce chiedendosi quali siano i desideri dell’uomo, i suoi limiti, la capacità di accettazione delle sue debolezze.
La scienza e la pragmaticità si confrontano con l’irrazionale, il disordine, l’assoluta perdita della capacità di comprensione, la malvagità che è dentro ciascuno, il nostro egoismo.
Solaris non è soltanto un viaggio verso un altro pianeta, è anche un viaggio all’interno del proprio Io.
Non è un semplice racconto del rapporto tra Alieni e Umani, è una riflessione sull’impossibilità dell’uomo di comunicare davvero con l’universo, oltre che con sè stesso, che si sprigiona di fronte non solo all’ignoto, ma anche al rimorso, alle paure, ai sogni e incubi, il lato oscuro di sè che si è cercato a lungo di tenere nascosto.
Davanti a tutto ciò l’uomo reagisce con rabbia e rifiuto, fino al momento in cui non si lascia andare alla sua inadeguatezza e si abbandona all’accettazione della sua impossibilità a essere un dio. Fin quando si comprende di essere fallibile.
Un libro che si apprezza per le sue sottigliezze, non per gli “effetti speciali” ma è lui stesso una divinità.
Amato da chi vuole andare in profondità.
Una divinità
Stefano Foglia