La luce dell’oscurità
C’è qualcosa che pulsa di vita e lotta per emergere con forza dalla tela. È lì immerso nel profondo oblio del torpore, nella statica oscurità del bianco che standardizza ogni emozione dell’essere.
Anime ribelli decidono di muoversi graffianti, di uscire dal recinto della tela, di esalare l’ultimo respiro da vivi, di contorcersi e lottare, per ri-esistere.
Riccardo Badalà, nella mostra “La luce nelle notti bianche”, rappresenta nelle sue opere la lotta per fuggire dall’oblio del déjà vu, la forza di voler esprimere con un tratto, uno schizzo, un colore aggrovigliato, la propria esistenza in questo piatto e bianco mondo. La sfida contro ciò che è precostituito, con l’affermazione di sé stessi e del proprio io con vivace potenza.
Squarci di colore che rompono la monotonia della routine quotidiana, dell’apparente serenità del bianco, della statica ragnatela permeata di totale oscurità, che ci aggroviglia e ci intrappola sotto mentite spoglie, il grande inganno contemporaneo.
Attimi di resistenza sintetizzati in schizzi di vitalità che abbagliano con la luce ed il colore, piccole imbarcazioni di realtà che navigano in un mare di finzione.
Il realismo dell’atto quotidiano che afferma il nostro essere, in questo mutevole afflato di resistenza, e barrisce nella convulsione di un movimento, di un attimo di quiete prima della tempesta, di un momento di fugace piacere.
Badalà sintetizza pittoricamente, in maniera prorompente, la voglia e il bisogno di uscire fuori da questo non luogo che viviamo, l’evasione dall’agonia dell’assoluto che ci incatena, per urlare la volontà di vivere nel qui ed ora, e poter compiere, con fermezza, l’atto estremo del nostro tempo:
Essere ciò che si vuole Essere.
Stefano Foglia